La gestione di al intolleranze passa anche dalla giusta alimentazione.
Il ruolo principale del sistema immunitario è difendere l’organismo da infezioni e malattie. In alcune condizioni, questo sistema tratta erroneamente come ‘invasori’ sostanze inoffensive, innescando una risposta immunitaria anomala. Le cellule immunitarie coinvolte, in particolare i linfociti B, producono anticorpi chiamati Immunoglobuline E (IgE). Questi anticorpi sono specifici per l’allergene e sono centrali nella risposta allergica.
La sensibilizzazione è la fase iniziale di una malattia allergica durante la quale l’esposizione ad un allergene induce il sistema immunitario a produrre anticorpi IgE. Questa fase è cruciale perché senza sensibilizzazione, i tipici sintomi allergici non si verificheranno durante le esposizioni successive.
Alla ri-esposizione all’allergene, gli anticorpi IgE lo riconoscono e segnalano alle cellule immunitarie di rilasciare vari mediatori chimici (degranulazione), tra cui l’istamina. L’istamina e altre sostanze sono responsabili dei vari sintomi di una reazione allergica, come il rossore, gonfiore, prurito e modifiche delle secrezioni e del tono della muscolatura liscia.
Anche le interazioni sociali stimolano il cervello. Una semplice conversazione può coinvolgere diverse aree cerebrali, potenziando la riserva cognitiva e riducendo il rischio di declino cognitivo.
Il rilascio di istamina porta a una risposta infiammatoria, una cascata di eventi che coinvolge varie cellule e messaggeri chimici. Questa risposta aumenta il flusso sanguigno e il reclutamento di altri tipi di cellule immunitarie (eosinofili, neutrofili ecc..) nell’area interessata. Questo può perpetuare l’infiammazione e aggravare la sintomatologia allergica.
In alcuni casi, l’esposizione continua agli allergeni può portare a un’infiammazione cronica, dove la risposta immunitaria rimane perpetuamente attiva. Questo può causare danni ai tessuti a lungo termine ed esacerbare i sintomi, come si può osservare in condizioni come l’asma cronica o la rinite allergica perenne.
Partecipare ad attività organizzate nei centri sociali del territorio o semplicemente incontrarsi regolarmente con amici e familiari, in generale ogni interazione può contribuire significativamente al benessere psicologico e alla longevità.
La gestione di intolleranze passa anche dalla giusta alimentazione.
Esistono diversi tipi di reazioni, classificate principalmente in base alla sostanza che le scatena o al modo in cui le persone vengono esposte a esse.
Allergie alimentari: le reazioni possono variare da un lieve prurito ed eruzioni cutanee ad una grave anafilassi e sono causate da specifiche proteine presenti in alimenti come arachidi, crostacei, uova, noci, latticini.
Allergie ai farmaci: risposte ai farmaci, che possono variare da lievi eruzioni cutanee a gravi problemi respiratori. Gli allergeni farmaci comuni includono antibiotici, aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Allergie da puntura di insetti: reazioni al veleno da punture o morsi di insetti come api o vespe. Le reazioni possono variare da lievi a severe, incluse reazioni anafilattiche che richiedono intervento medico immediato.
Allergie agli animali: tipicamente scatenate dalle proteine presenti nella pelle, nell’urina o nella saliva degli animali domestici (come cani e gatti).
Allergie alla muffa: causate dalle spore fungine, che possono portare a sintomi respiratori (rinite e asma).
Allergie agli acari della polvere: reazione agli acari della polvere, piccoli organismi che vivono nelle case. I sintomi possono includere starnuti, congestione nasale, irritazione degli occhi e tosse.
Allergie da contatto: queste intolleranze si verificano quando la pelle entra in contatto diretto con sostanze allergeniche, come il nichel, alcuni profumi o il lattice. Possono causare dermatiti, prurito e arrossamento della pelle.
La gestione di intolleranze passa anche dalla giusta alimentazione.