La gestione del peso passa da una giusta alimentazione.
Il principio fondamentale dietro l’aumento di peso è il surplus calorico, che si verifica quando si consumano più calorie di quante il corpo ne riesca a bruciare per dimagrire. Questo porta ad immagazzinare l’energia in eccesso sotto forma di grasso.
Il consumo frequente di cibi ad alto contenuto calorico e carenti dal punto di vista nutrizionale, contribuisce significativamente all’aumento di peso. Queste abitudini includono pasti in orari poco regolari, abbuffate e la preferenza per il fast food rispetto a pasti più equilibrati.
I cibi ultraprocessati, ricchi di zuccheri aggiunti, grassi trans e carboidrati raffinati, sono particolarmente legati all’aumento di peso e ostacolano il dimagrire. Questi alimenti non solo contribuiscono a un eccessivo apporto calorico, ma anche a profili nutrizionali scadenti che possono compromettere la salute generale.
Mangiare in risposta a stati emotivi spiacevoli piuttosto che allo stimolo della fame (spesso denominato ‘’fame emotiva’’), piò portare a un’assunzione eccessiva di calorie. Analogamente, abitudini come mangiare mentre si è distratti (ad esempio guardando la TV) possono sfociare in una assunzione esagerata di cibo.
Una mancanza di attività fisica può portare a una diminuzione del dispendio energetico, ‘’facendo pendere la bilancia’’ verso l’aumento di peso. Lo stile di vita attuale prevede spesso lunghi periodi di sedentarietà, che aggravano il problema.
L’assetto genetico può influenzare il peso corporeo, incidendo sul tasso metabolico, sull’accumulo di grasso e sulla regolazione ormonale. Alcuni individui potrebbero essere geneticamente predisposti all’aumento di peso.
L’ipotiroidismo, la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), la depressione e alcuni farmaci utilizzati per trattarli possono influenzare il dimagrire, portando a effetti collaterali che causano aumento di peso.
Lo stress innesca il rilascio di cortisolo, un ormone che può portare ad un aumento dell’appetito e al desiderio di cibi ad alto contenuto calorico, ricchi di zuccheri o grassi.
Il sonno insufficiente altera gli equilibri di ormoni che controllano l’appetito, in particolare la grelina e la leptina, determinando un aumento della fame e dell’appetito.
Gli individui con un metabolismo più lento bruciano meno calorie a riposo e durante l’attività, il che può portare ad un più facile aumento di peso se l’apporto calorico non viene regolato di conseguenza.
Questa condizione impedisce al corpo di gestire efficacemente il glucosio nel sangue, portando spesso ad un aumento della fame, ad un innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue e a una maggiore propensione ad accumulare grasso.
Ormoni come l’insulina, la leptina e gli ormoni tiroidei sono fondamentali nella regolazione del metabolismo e del peso corporeo. Gli squilibri di questi ormoni possono contribuire all’aumento di peso.
La leptina è un ormone coinvolto nella regolazione del peso corporeo, dell’assunzione del cibo e del dispendio energetico. Quando si verifica la resistenza alla leptina, il cervello non riceve il segnale di sazietà nonostante le riserve di grasso siano elevate, portando così a un aumento dell’appetito e, potenzialmente, a un incremento del peso corporeo.
Alcuni marcatori genetici possono predisporre gli individui all’obesità influenzando l’appetito, il metabolismo e l’accumulo di grasso.
Con l’età, le persone sperimentano tipicamente una diminuzione della massa muscolare e un potenziale rallentamento del metabolismo, che contribuiscono entrambi all’aumento di peso.
La gestione del peso passa da una giusta alimentazione.