La gestione di allergie e intolleranze passa anche dalla giusta alimentazione.
Qualità e quantità dello sperma
La spermatogenesi, ovvero la produzione di spermatozoi, non è costante e subisce fluttuazioni e diminuzioni legate all’invecchiamento. A differenza delle donne, negli uomini l’invecchiamento non provoca un rapido crollo della secrezione ormonale gonadica, ma un declino graduale che inizia in età giovane-adulta e progredisce nel tempo.
La fertilità maschile dipende principalmente dalla produzione di sperma di buona qualità e in quantità sufficiente. I parametri più significativi includono la motilità (la capacità degli spermatozoi di muoversi efficacemente verso l’ovocita); la morfologia (la forma e la struttura degli spermatozoi) e la concentrazione.
Secondo le direttive dell’OMS, un uomo è considerato fertile se ha una concentrazione pari o superiore a 15 milioni di spermatozoi per millilitro. Tuttavia, anche con un numero normale di spermatozoi, fattori come la scarsa motilità o una morfologia anormale possono compromettere la fertilità.
Problemi di salute riproduttiva
Condizioni come il varicocele, malattie sessualmente trasmissibili, malattie genetiche, modificazione del quadro ormonale, infezioni batteriche e virali del tratto genitale, parotite, criptorchidismo possono danneggiare la salute riproduttiva.
Inoltre, fattori legati allo stile di vita come il fumo, il consumo eccessivo di alcol, l’uso di droghe, abitudini alimentari sbagliate incidono in maniera preoccupante sul declino della fertilità maschile.
Squilibri ormonali
Gli ormoni svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della produzione di spermatozoi, sotto l’influsso dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Squilibri in ormoni come il testosterone, l’ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo-stimolante (FSH) possono portare a una ridotta spermatogenesi. Condizioni come l’ipogonadismo, in cui il corpo produce una quantità insufficiente di testosterone, possono influenzare significativamente la fertilità. È essenziale diagnosticare e trattare le alterazioni ormonali per migliorare le possibilità di concepimento.
Invecchiamento riproduttivo
La fertilità delle donne raggiunge il picco tra i 20 anni e i 30 anni, con una diminuzione più rapida dopo i 35 anni. Questo declino è dovuto ad una riduzione della riserva ovarica (senza possibilità di rigenerazione) e della qualità degli ovociti.
L’ impoverimento ovarico correla inoltre con un aumento del rischio di anomalie genetiche nell’embrione ed un incremento di outcome ostetrici negativi (aborti, parti pretermine ecc..)
Disturbi dell’ovulazione
I disturbi dell’ovulazione sono un’altra causa importante di infertilità femminile; infatti, possono causare un’ovulazione infrequente e irregolare così come l’assenza di ovulazione. Condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), i disturbi della tiroide, diabete, obesità, l’iperprolattinemia possono interrompere la normale ovulazione. Gestire queste condizioni attraverso farmaci, cambiamenti nello stile di vita e trattamenti medici può aiutare a ripristinare un’ovulazione regolare e migliorare la fertilità.
Problemi di salute riproduttiva
La fertilità femminile non è garantita solo dalla regolarità dell’ovulazione ma è l’apparato riproduttivo femminile nel suo complesso che gioca un ruolo cruciale. L’endometriosi, I fibromi uterini, malformazioni o alterazioni strutturali dell’utero o della cervice uterina, la malattia infiammatoria pelvica possono interferire con la capacità procreativa.