Dottore biologo nutrizionista e coordinatore dell'équipe di biologia della nutrizione dell'ospedale San Raffaele
Solo dopo aver raccolto questi dati è possibile formulare indicazioni nutrizionali specifiche per il paziente. Che si tratti di piani nutrizionali grammati, percorsi di educazione alimentare o indicazioni all’utilizzo di integratori, nelle modalità e nelle dosi più opportune, non si può prescindere da un corretto inquadramento nutrizionale complessivo. In alcuni casi è naturalmente indispensabile tenere conto di patologie precedentemente diagnosticate dal medico e orientare nel modo più appropriato l’intervento nutrizionale.
La BIVA rientra tra le analisi antropometriche ed è un test semplice, economico e non invasivo, utilizzato per stimare massa e liquidi corporei attraverso misure di impedenza bioelettrica, una grandezza fisica di tipo vettoriale, scomponibile a sua volta nelle componenti resistenza (R) e reattanza (Xc). Queste grandezze rappresentano l’opposizione di liquidi e membrane cellulari al passaggio di una corrente elettrica alternata a bassa intensità. A tutt’oggi sono disponibili in commercio molti strumenti che consentono una stima della composizione corporea, ma è meglio utilizzare apparecchiature validate scientificamente, che prevedano l’esecuzione del test in posizione supina con l’applicazione di elettrodi e che restituiscano sempre i valori di resistenza e reattanza. Ricordiamo che negli studi clinici non vengono mai utilizzate bilance impedenziometriche.
La bioimpedenziometria vettoriale si basa sul principio che i tessuti biologici oppongono una certa resistenza al passaggio di una corrente elettrica. Quando una corrente alternata a bassa frequenza attraversa il corpo, incontra diverse resistenze dovute alla composizione corporea, principalmente acqua e tessuto adiposo. Le grandezze fondamentali che si ricavano dall’esecuzione di una BIVA sono:
L’angolo di fase è calcolato come l’arcotangente del rapporto tra la reattanza e la resistenza:
PA = arctan (Xc / R)
Dove:
L’angolo di fase riflette le proprietà dielettriche delle membrane cellulari e la quantità di fluidi intracellulari ed extracellulari:
Per esempio, se durante una misurazione BIVA otteniamo i seguenti valori:
L’angolo di fase si calcola come segue:
PA = arctan(50/500)
Troviamo dunque che:
PA = arctan(0.1) ≈ 5.71°
L’angolo di fase è un indicatore utile in ambito clinico perché fornisce informazioni rapide e non invasive sulla composizione corporea e sullo stato nutrizionale del paziente. È utilizzato in diverse aree mediche, tra cui:
In sintesi, l’angolo di fase è una misura fondamentale nella bioimpedenziometria per valutare la salute cellulare e la distribuzione dei fluidi corporei. La sua facilità di calcolo e la rilevanza clinica lo rendono uno strumento prezioso nell’esercizio della professione di nutrizionista. Nei software più evoluti è oggi disponibile anche lo sPA (angolo di fase standardizzato), che consente di interpretare il valore di PA di un paziente in relazione al suo sesso e alla sua fascia d’età: questa correzione statistica consente di fare riflessioni su dati confrontabili all’interno di popolazioni eterogenee ed è dunque molto utile nella ricerca.
A partire dalla misurazione della resistenza (R) e della reattanza (Xc) equazioni contenute tipicamente nei software permettono di valutare diversi parametri, tra cui l’acqua corporea totale (TBW), l’acqua intracellulare (ICW) e l’acqua extracellulare (ECW). In particolare, l’ECW è un parametro cruciale per identificare condizioni di sovraccarico di liquidi, come l’edema. L’ICW, auspicabilmente, non varia mai: se variasse, sarebbe compromessa la fisiologia cellulare.
La procedura standard di esecuzione della BIVA prevede i seguenti passaggi:
Il grafico Biavector, o vettore di impedenza bioelettrica, è una rappresentazione visiva delle misurazioni di resistenza (R) e reattanza (Xc) in un sistema di coordinate cartesiane. Questo grafico consente di interpretare la composizione corporea e lo stato idrico del paziente.
La BIVA permette di valutare in modo accurato la distribuzione dei liquidi corporei, distinguendo tra acqua intracellulare e acqua extracellulare. Questo è particolarmente utile per identificare stati di disidratazione o di sovraccarico di liquidi.
L’edema è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di liquidi nei tessuti interstiziali. Può manifestarsi in diverse parti del corpo, inclusi gli arti inferiori, le mani, il viso e l’addome. La BIVA è uno strumento efficace per identificare e quantificare l’edema, grazie alla sua capacità di misurare l’acqua extracellulare.
L’edema può essere causato da una varietà di condizioni mediche e situazioni. Di seguito sono elencate alcune delle cause più comuni:
Nel caso si rilevi un sovraccarico di liquidi extracellulari, il nutrizionista può raccomandare al paziente:
L’analisi bioimpedenziometrica vettoriale (BIVA) è uno strumento prezioso per la valutazione della composizione corporea e dello stato idrico dei tessuti. La capacità di misurare con precisione l’acqua intracellulare e extracellulare rende la BIVA particolarmente utile per identificare condizioni di sovraccarico di liquidi, come l’edema. Grazie a una comprensione approfondita dei principi di funzionamento della bioimpedenziometria e all’interpretazione accurata dei dati, è possibile utilizzare questa tecnica per diagnosi precise e per monitorare lo stato di nutrizione e di idratazione dei pazienti nel tempo.
L’edema, essendo un sintomo di molte condizioni patologiche, può richiedere anche una valutazione medica per determinarne la causa sottostante. La BIVA, con la sua capacità di fornire dati dettagliati sulla distribuzione dei liquidi corporei, rappresenta un complemento importante agli altri strumenti diagnostici, supportando i medici a pianificare e monitorare efficacemente le strategie di trattamento.
L’implementazione clinica della BIVA e la formazione continua degli operatori sanitari su questa tecnica possono migliorare significativamente la gestione dei pazienti con disturbi legati alla ritenzione di liquidi, contribuendo a migliorare la qualità della vita e gli esiti clinici.